Provocazione o questione di identità?
Tutti conoscono Ryanair, la compagnia di volo low cost tra le più famose al mondo, che nasce con l’intenzione di offrire voli convenienti su diverse tratte.
Ryanair nasce come compagnia low cost e viene trattata come tale dagli utenti, che hanno sempre ironizzato sulla vendita a bordo di chincaglierie varie ed eventuali, dai profumi ai biglietti della lotteria, e sul fare cassa applicando supplementi al biglietto da pochi euro per riuscire, a conti fatti, ad affrontare un viaggio che si possa definire tale.
Nonostante ciò sfido chiunque ad ammettere di non aver mai volato con loro, perché nonostante i sedili minuscoli e il bagaglio a mano che non trova posto nella cappelliera e finisce a viaggiare tra le gambe di un passeggero 8 file dietro di te (storia vera successa proprio qualche settimana fa), a tutti piace viaggiare spendendo poco, al punto che spesso di passa sopra ai disagi, ai ritardi e al fatto che come al solito il tuo posto lato finestrino è occupato da qualche moccioso a cui devi darla vinta per forza, perché sei adulta e non puoi sbraitare e correre piangendo da tua madre come invece minaccia di fare lui.
Di recente, Ryanair ha calcato la mano sull’ironia nella sua comunicazione social, dando il via a una serie di video tiktok e meme in bilico tra provocazione e divertimento, che sembrano rispondere pan per focaccia alle critiche da parte degli utenti, sempre più propensi alla polemica da quando il customer care sembra essere un pallido ricordo (in generale, l‘attenzione si è fatta meno attenta anche a causa dei numeri in aumento, sia di clienti che di disservizi).
Di certo gli scioperi e i disagi registrati negli ultimi mesi non aiutano, e forse anche questo ha portato la famosa compagnia low cost a ‘“difendersi”, scegliendo l’ironia da una parte come catalizzatore di attenzione, dall’altra forse come punto di contatto con il proprio pubblico, per rilassare e smorzare i toni, sdrammatizzando le numerose lamentele nate su una lunga scia di malcontento.
Ma il pubblico come ha reagito a questa “presa di posizione”?Su Facebook non è raro incorrere in commenti di utenti che non gradiscono la scusa dell’ironia per mettere in secondo piano mancanze e disservizi ormai noti, sui quali Ryanair pare voler allegramente sorvolare.
Questa vena di aggressività neanche troppo latente, pungente anche se mai offensiva, è la risposta consapevole non all’utenza globale di Ryanair ma a tutti coloro che scelgono una compagnia low cost per poi lamentarsene, quando scoprono che per ottenere servizi e comodità varie bisogna pagare un sovrapprezzo, come è anche normale che sia.
Il punto è che Ryanair è una compagnia lowcost e si è sempre venduta come tale, quindi sarebbe un po’arrogante pretendere servizi a 5 stelle da una compagnia che non può offrirle, e non ha mai fatto mistero di ciò.
Di certo, questo tipo di comunicazione dichiaratamente provocatoria instaura tra azienda e cliente un rapporto in un certo senso paritario: il cliente ironizza sull’azienda, l’azienda gli risponde in modo simpatico per alimentare i botta e risposta, sulla base del famoso detto “bene o male, purché se ne parli”.
Quando ho visto per la prima volta i contenuti recenti di Ryanair ho pensato che forse non è poi così saggio rivolgersi a un pubblico già incazzato con questo tono, ma poi ho riflettuto su cosa significa fare comunicazione e sul bisogno di trovare delle leve per spingersi sulla cresta dell’onda, specie quando il rischio di finire sepolti sotto il peso delle polemiche è reale.
Se la vediamo in questi termini, la scelta di Ryanair è comprensibile, anche se non esiste un modo giusto o sbagliato per farsi pubblicità; è lo stesso discorso di Taffo, che ironizza su un tema ancora considerato tabù e che può piacere come risultare scomodo, o addirittura offensivo.
Resta comunque il fatto che, nonostante le critiche, chi ama viaggiare e vuole volare low cost continuerà a scegliere Ryanair a prescindere dalla sua comunicazione, e ciò dimostra come agli utenti piaccia polemizzare sempre su tutto, anche se poi sono disposti ad accollarsi disagi e promozioni di gratta e vinci e cuscini per le emorroidi in volo, pur di pagare meno.
Ci tengo comunque a sottolineare che faccio orgogliosamente parte della schiera di poracci che scelgono Ryanair perché vogliono risparmiare, e che col tempo ha imparato a comprendere il reale motivo dell’applauso all’atterraggio, perché se compri un volo a €20 è già tanto che non sia tu stesso a dover montare l’aereo.