Come diventare copywriter da zero: tanto studio, passione e la forza della lucidità curiosità.
Copywriter, chi è?
In questo articolo vediamo insieme come diventare copywriter e anche cosa fa. Diciamo che un copywriter di mestiere mette a disposizione idee, esplora diversi ambiti della comunicazione e sceglie le parole giuste per vendere, emozionare, coinvolgere, colpire.
“Sì ma come si diventa copywriter?”
E quanto guadagna un copywriter?
Sulla questione “quanto viene pagato un copywriter” ti dico subito che la risposta è: dipende. Dipende se scegli di diventare copywriter freelance o lavori come dipendente in agenzia, ma anche dalle possibilità che puoi -e devi- crearti da solo, dall’esperienza e dal tipo di servizio che offri.
Per diventare copywriter da zero, invece, c’è un percorso da seguire. Non è uguale per tutti, ognuno deve trovare il suo e non esiste un momento giusto per intraprenderlo. Va bene a vent’anni come a cinquanta, purché i comuni denominatori siano lo studio e l’aggiornamento continuo.
Lo studio non riguarda solo le tecniche di scrittura e le logiche della comunicazione, ma deve estendersi a un continuo rinnovo di idee e punti di vista, all’esplorazione della propria consapevolezza professionale e non.
Cosa serve per diventare copywriter?
Lo studio, tanto. Anche da autodidatta se hai abbastanza disciplina, ma soprattutto la capacità di comprendere le reali esigenze da soddisfare quando si scrive un copy, un articolo o una landing page.
Soft skills come curiosità, sensibilità ed empatia, poi, fanno davvero la differenza. E più sei bravo, più studi, più ti domandi il “perché” delle cose che stai facendo, più cresci e acquisisci valore sul mercato. Solo a quel punto, le aziende e i clienti vedranno in te un professionista a tutto tondo.
La qualità vale ancora tanto, per fortuna, anche se non tutti sanno apprezzarla; a noi, comunque, che ce ne frega?
Dobbiamo puntare su chi la qualità la esige, e soprattutto la riconosce.
Come diventare copywriter
Studiando, come per tutte le professioni. Ci sono diversi corsi universitari e master dedicati al copywriting, ma a mio modesto parere non basta un corso per diventare copywriter senza la passione e la voglia costante di imparare e perfezionarsi.
Bisogna anche essere portati per la scrittura, e soprattutto essere curiosi. La curiosità muove il mondo, senza nessuno avrebbe idee rivoluzionarie o intuizioni geniali e tutto sarebbe triste e grigio.
Il copywriting si declina in diversi ambiti, quindi è importante capire da subito quale tra le tante figure è più affine alle tue corde.
Vediamo quali sono le “declinazioni” del copywriting.
Copywriter SEO: si occupa di copywriting SEO, ovvero ricerca e studia le parole chiave per ottimizzare articoli, testi dei siti, landing page. Lo scopo è il posizionamento di tutte queste cose sulla prima pagina di ricerca di Google.
Per studiare la SEO conviene seguire un corso e ricevere una prima infarinatura ma tante cose si imparano sul campo, “smanettando” con tool come SeoZoom, Google Search Console e altri. Se vuoi approcciare la SEO in generale ti consiglio due libri che a me sono stati utili:
Seo Gardening – Francesco Margherita (Flaccovio Editore, 2021)
Seo for dummies – Francesco Antonacci (HOEPLI, 2021)
Copywriter pubblicitario: deve conoscere le tecniche di copywriting persuasivo e la creatività è il suo pane quotidiano. Il suo compito è pensare e dare vita a copy destinati alla pubblicità di diverso tipo, dalla cartellonistica alla televisione, e in agenzia è culo&camicia con l’art director. Bisogna essere creativi, certo, ma anche conoscere le tecniche di comunicazione declinate su vari media, dalla carta stampata al web.
Ti consiglio: La parola immaginata – Annamaria Testa (Il Saggiatore, 2014)
Copywriter di contenuti: crea contenuti testuali per i social, microcopy, articoli di blog, con l’obiettivo di catturare l’attenzione e coinvolgere l’utente attraverso una scrittura fresca e originale. Si occupa anche di branding storytelling, deve essere bravo a riconoscere il valore dell’azienda o del prodotto per renderlo condivisibile attraverso le parole.
Ti consiglio: Storie che incantano – Andrea Fontana (ROI Edizioni, 2018)
Esistono anche i copywriter ibridi, che possono occuparsi di SEO e anche di microcopy, scrivere sui blog e creare piani editoriali. Diciamo che la contaminazione tra le competenze relative al copywriting è bene accetta, anche se è importante focalizzarsi su una sola skill e studiare per affinarla alla massima potenza.
Voler fare tutto è sbagliato!
Se studi per diventare un copy SEO concentrati sulla SEO, non devi necessariamente scrivere storytelling né dedicarti ai social, o viceversa.
Il rischio di voler strafare è non riconoscere i limiti delle proprie competenze e perdere autorevolezza agli occhi del cliente.
Copywriter freelance o copywriter in agenzia?
Questa è una scelta che spetta solo a te in base a come vuoi costruire il tuo futuro professionale. Se vuoi diventare copywriter in agenzia all’inizio può risultare utile uno stage in agenzia di comunicazione, per comprendere meglio le dinamiche ed entrare in contatto con altre figure – spesso necessarie per lavorare su grandi progetti -. Però sappi che un eventuale stage ha senso solo all’interno di una realtà strutturata, dove puoi davvero imparare qualcosa.
Se vuoi diventare copywriter freelance, il primo step è aprire la partita IVA: il codice ATECO per copywriter potrebbe essere 74.90.99 (altre attività professionali NCA), ma a seconda del tipo di servizi che offri puoi usare anche 70.21.00 (relazioni pubbliche e comunicazione).
In ogni caso fatti aiutare dal commercialista, che ti aiuterà a capire come funzionano le tasse e il metodo di fatturazione.
Cosa fare per diventare copywriter freelance? La mia esperienza
Come prima cosa aprire un sito personale ben ottimizzato, con un blog aggiornato e articoli originali scritti da te. Già questo è un ottimo punto di partenza, al quale aggiungere un gran bel lavoro su te stesso perché in questo caso il brand sei tu! Quale migliore occasione per sfoderare tutte le skills da copy che hai intenzione di vendere agli altri?
Ti racconto in brevissimo la mia esperienza, anche se sono ancora all’inizio del percorso da freelance. Quando ho iniziato a fare la copywriter era il lontano 2015, e i miei primi lavori sono stati per un blog sul matrimonio; scrivevo vari articoli a settimana e mi piaceva, da lì ho cercato nuove collaborazioni con agenzie per curare i loro contenuti.
Mi sono mossa su siti di ricerca lavoro come Indeed e spesso su Upwork, piattaforma per freelance dove ho incontrato uno dei clienti con cui ora collaboro in maniera fissa da un anno.
Mandare autocandidature alle agenzie è un’ottima idea, ma ti consiglio di evitare l’invio di cv noiosi accompagnati da presentazioni ancora più noiose: da un copywriter ci si aspetta una scrittura che attiri l’attenzione e faccia leva sull’interesse di chi legge, sapersi vendere è f-o-n-d-a-m-e-n-t-a-l-e.
E credimi, funziona! Nell’ultimo mese ho mandato diverse autocandidature e ho ottenuto sia colloqui che risposte interessate, anche quando non c’era posto per me in agenzia.
Se i colloqui non dovessero andar bene o i progetti non partissero subito, non disperare. Questo sistema è necessario per iniziare a costruire una rete di persone che intanto hanno conosciuto il tuo nome, navigato il tuo sito e – chi lo sa – magari in un futuro più o meno remoto si ricorderanno di te.
Cura la tua pagina Linkedin, il social dove – al di là di episodi di mitomania e gente che posta robe fuori contesto – trovi le occasioni migliori per entrare in contatto con altre realtà. Pubblica aggiornamenti e spunti di riflessione interessanti, lasciati ispirare dai post altrui e metti like a quelli che ti piacciono.
In poche parole, allarga la rete!
E infine, mettici la faccia. Le persone amano vedere le persone, cosa fanno e perché, ascoltare cos’hanno da dire (anche se l’attenzione scema nel giro di pochi secondi).
Una comunicazione calorosa e informale unita a un bel sorriso è la chiave per fare breccia nel cuore dei tuoi futuri datori di lavoro (e restarci).